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Se l’Avvocato fa lo sconto, approfittane prima che ci ripensi!

Se l’Avvocato fa lo sconto, approfittane prima che ci ripensi!

È tempo di saldi e, pur di economizzare, amanti e non dello shopping si concedono qualche acquisto, a cuor un pò più leggero, al mantra di “carpe diem”!

E, in effetti, che certe offerte vadano proprio prese al volo è quanto ha affermato la stessa Corte di Cassazione con la sentenza n. 2575/2018, in un caso in cui  ad aver fatto uno “sconto” sulla parcella era stato un professionista; sconto non “sfruttato” dal cliente e successivamente “disattivato” dal legale.

Se l’Avvocato fa lo sconto, approfittane prima che ci ripensi! Il fatto

parcella
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Ebbene secondo i Giudici di legittimità “qualora il professionista, dopo aver presentato al proprio cliente una parcella per il pagamento dei compensi spettanti, redatta in conformità ai minimi tabellari, richieda, successivamente, per le stesse attività un pagamento maggiore sulla base di una nuova parcella, il giudice del merito, richiesto della liquidazione, salva l’ipotesi in cui la prima parcella abbia carattere vincolante in quanto conforme ad un pregresso accordo o espressamente accettata dal cliente, ben può valutare se esistono elementi – discrezionalmente apprezzabili – che facciano ritenere giustificata e legittima la maggiore richiesta …”

Ciò sul presupposto che per consolidato indirizzo giurisprudenziale la parcella non ha carattere vincolante salvo che la stessa sia conforme ad un precedente accordo o sia espressamente accettata dal cliente.

Se l’Avvocato fa lo sconto, approfittane prima che ci ripensi! La Cassazione

 Invero la Corte ha rilevato come nella formulazione della prima richiesta  possano aver giocato un ruolo determinante o concorrente, oltre alla valutazione dell’adeguatezza del compenso all’opera svolta, altri elementi  e considerazioni, oggettive e/o soggettive, quali: il rapporto amichevole col cliente, la situazione di difficoltà economica di quest’ultimo, l’attesa o l’aspettativa di un immediato o sollecito soddisfacimento della richiesta.

Ebbene nel momento in cui tali circostanze  – che secondo la Cassazione possono aver determinato “lo sconto” –  sono venute meno, è venuta anche meno la prima richiesta più contenuta, per lasciare il posto alla seconda , più elevata e sottoposta al vaglio dell’autorità giudiziaria. Ciò posto, la Suprema Corte precisa che “Al fine di confutare efficacemente la determinazione giudiziale del compenso non è dunque sufficiente far riferimento ad una precedente notula, a meno che la stessa, come sopra evidenziato, non abbia assunto, per essere stata pattuita con accordo negoziale o  accettata dal cliente, carattere vincolante.”

Non avendo, dunque, la prima parcella efficacia vincolante, il ripensamento dell’Avvocato è legittimo e pertanto può alzare il prezzo al cliente che, malauguratamente,  non ha colto lo “sconto” al volo!

Avv. Iolanda Giannola

 

 

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