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Cannabis terapeutica, cos’è e quali effetti produce

Cannabis terapeutica, in corso studi scientifici che potrebbero rivoluzionare le cure di molte patologie. Tra queste, ansia, nausea, dolori cronici, epilessia e alzheimer.

Cannabis terapeutica, cos’è

La cannabis, o canapa, è una pianta a fiore, appartiene alla famiglia delle Cannabinacee. Alcuni individuano due sottospecie, altri ne individuano tre. Vengono classificate con i nomi di sativa, indica e ruderalis. Tutte le specie possono essere incrociate tra loro. Fin dai tempi del Neolitico  è stata utilizzata come pianta medicinale per uso terapeutico. Tra gli utilizzi vi erano quello di analgesico, sedativo e miorilassante. La coltivazione della canapa venne bruscamente interrotta a seguito del proibizionismo statunitense imposto nel 1937 e poi venne proibita in gran parte del resto del mondo. Il divieto dell’utilizzo di cannabis frenò anche l’uso terapeutico della pianta.

Negli ultimi anni alcuni studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia dell’utilizzo terapeutico della cannabis. E tutt’ora sono in corso importanti studi sull’utilizzo come antitumorale. La cannabis come farmaco può essere somministrata sotto forma di capsule, tramite vaporizzazione delle infiorescenze essiccate o tramite estratti.

Cannabis terapeutica, quali utilizzi

La cannabis si è dimostrata efficace nel trattamento e come coadiuvante in moltissime patologie. I cannabinoidi insieme alle centinaia di sostanze che contiene, come terpeni e flavonoidi, contribuiscono ai molteplici effetti terapeutici che la scienza sta oggi esaminando con una moltitudine di studi scientifici. Inoltre gli esperti del settore la considerano una sostanza priva di effetti collaterali rispetto ai farmaci che si utilizzano attualmente. I cannabinoidi sono già prodotti dal nostro organismo. Si parla, infatti, di sistema endocannabinoide. I cannabinoidi, sia quelli che produciamo che quelli introdotti, agiscono sui recettori del nostro cervello la cui attivazione regola funzioni come l’appetito, l’umore, la memoria e il dolore.

Vediamo quali sono gli utilizzi terapeutici della cannabis.

Sui pazienti malati di cancro la cannabis è efficace per ridurre nausea e vomito causati dalla chemioterapia. Inoltre è efficace come terapia del dolore per i malati terminali. Alcuni recenti studi hanno dimostrato che il TCH, il principale componente attivo della cannabis, attivi l’autofagia delle cellule tumorali. Ciò significa che questo elemento chimico spinge le cellule tumorali a distruggersi tra loro.

Da alcuni studi è emerso come la cannabis possa essere utile nel prevenire il morbo di Alzheimer, grazie alla capacità neuroprotettiva di alcuni cannabinoidi  che combattono e aiutano ad eliminare la proteina tossica beta amiloide, che causa questa forma di demenza. E, inoltre, i cannabinoidi possono migliorare la vita dei pazienti già affetti dal morbo di Alzheimer e dalla SLA.

I cannabinoidi possono essere utilizzati per ridurre i danni causati dall’alcool. Il trattamento coi cannabinoidi si è rivelato efficace nell’invertire danni da depressione da stress. 

La cannabis si è dimostrata efficace anche nel trattamento dell’epilessia. Il 90% dei bambini affetti da epilessia resistente ai farmaci, ai quali è stata somministrata cannabis ad alto valore di CBD, ha registrato una diminuzione di frequenza ed intensità delle crisi epilettiche.

Alcuni ricercatori hanno scoperto che i cannabinoidi e il sistema endocannabinoide svolgono un ruolo importante nella regolazione della massa ossea. Il sistema degli endocannabinoidi influisce sia sulle cellule che indeboliscono le ossa, sia su quelle che le ricostruiscono. Questa scoperta significa che i cannabinoidi potrebbero svolgere un ruolo nella lotta contro le malattie delle ossa.

Molti studi sono ancora in corso, ma la cannabis per utilizzo terapeutico sta già dimostrando di essere utile nel trattamento di molte patologie.

Livia Carnevale

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