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Higuain vs De Laurentiis: fischio di inizio in Tribunale

Higuain vs De Laurentiis: fischio di inizio in Tribunale

“Es tu colpa”, urlava Higuain dopo il gol, puntando l’indice contro De Laurentiis, seduto in tribuna, nella semifinale di ritorno della Coppa Italia, tra Juventus e Napoli, allo Stadio San Paolo, facendo intendere che la sua cessione potrebbe essere stata causata proprio in seguito agli screzi con il presidente azzurro.

“Core ‘ngrato”

E questo non è che l’indegno epilogo di una storia da cui il bomber argentino è uscito da trionfatore soltanto sul campo, rispondendo con una doppietta decisiva ai fischi e alla contestazione dei suoi ex tifosi, costretto, però, forse anche più di Josè Altafini negli anni 60’, a convivere a tempo indeterminato con l’etichetta sgradevole di “core ‘ngrato”, che la quasi totalità dei tifosi azzurri gli ha cucito implacabilmente addosso: senza concedergli alcun genere di attenuante. La città di Napoli, nel bene e nel male è questo: se ti ama, desidera respirarti la propria passione fin dentro all’anima, ti solleva oltre i limiti discernibili delle più impercettibili realtà. Sei il re indiscusso del proprio regno, non conquistato, si badi bene, ma affidato dal cuore pulsante di milioni di persone in tutto il mondo. Si perché Napoli, il cuore della città nei napoletani, non si ferma oltre i confini di Mergellina e del Vomero ma si spinge oltre la Manica, in Sud America come in Nuova Zelanda, tracciando le linee di un unico infinito amore che sa di essenza di mare. Ma se ti odia, meglio rinnegare, meglio girarsi dall’altra parte e fingere, per quanto si riesca, che quella piccola storia ai piedi del Vesuvio, non sia mai successa. Inferno e Paradiso, sacro e profano.
E, infatti, tre giorni dopo, quella surreale sfida, il Pipita è andato via con i nervi a fior di pelle, spargendo veleni nel disperato e vano tentativo di riabilitarsi agli occhi di una città che per tre anni lo aveva trattato, appunto come un re, fino al suo inatteso “tradimento” estivo. Doveva aspettarselo il bomber argentino.

La tassa di solidarietà

E allora la guerra si sposta in Tribunale. Accade cosi che Higuain decide di far causa al suo ex Presidente per quanto concerne i famosi 680.000 euro, trattenuti dal club azzurro per la “tassa di solidarietà”, come prevede la legge, dal faraonico ingaggio di circa 5,5 milioni netti, percepito dall’argentino. Gli avvocati del Pipita, infatti, nella giornata di mercoledì hanno depositato presso il Tribunale di Napoli un’istanza per la nomina del Presidente del collegio arbitrale che dovrà decidere sulla richiesta dell’ex bomber partenopeo.
I due, quindi se la vedranno in Tribunale, anche se il presidente azzurro, dal canto suo, è certo di avere ragione e non ha replicato alle accuse ricevute da Higuain, circa la sua colpa nell’averlo spinto in estate tra le braccia della vecchia signora.

Mariano Fergola

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