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Di Matteo, Sgarbi? Già a processo per diffamazione. Sgarbi, Di Matteo chieda scusa ai siciliani

“Non intendo replicare a questo signore che, per affermazioni dal contenuto molto simile, è già stato rinviato a giudizio per diffamazione aggravata mei miei confronti. Il processo inizierà a gennaio davanti al Tribunale di Monza”. Lo ha detto all’Adnkronos il pm antimafia Antonino Di Matteo, commentando le parole del neo assessore regionale ai Beni culturali della Sicilia Vittorio Sgarbi che, in un intervento ad Agorà su Rai 3 ha detto: “Di Matteo ha tratto beneficio delle minacce di morte ricevute dal carcere da Totò Riina. Ha cavalcato l’onda per fare il martire”. Ma anche: “DiMatteo non è un martire, tanto è vero che Riina è morto e lui è stravivo”.

In passato, quando il neo Governatore siciliano, Nello Musumeci, che ha voluto Musumeci in Giunta, era Presidente della Commissione Antimafia all’Assemblea regionale siciliana, aveva più volte espresso la sua solidarietà al pm Di Matteo per le minacce ricevute e lo aveva invitato personalmente a una seduta della Commissione dedicata solo al magistrato. Alla fine della seduta, nel gennaio 2105, dedicata a Di Matteo l’allora Presidente della Commissione antimafia Nello Musumeci, aveva detto: “Dobbiamo neutralizzare ogni tentativo di isolamento” nei confronti del magistrato più scortato d’Italia. Oggi l’attacco al pm che arriva proprio da un assessore del neo Governatore Nello Musumeci.

Sgarbi, ma quali scuse a Di Matteo? Lui dovrebbe chiederle ai siciliani

“Non ci penso proprio a chiedere scusa al pm Di Matteo. Non è un eroe. Chieda Di Matteo scusa alla Sicilia. Quei poveretti incapaci mitizzano un uomo senza motivo, vorrei proprio sapere perché Di Matteo sarebbe un eroe”. Così Sgarbi torna a parlare della polemica sulle parole pronunciate oggi nella trasmissione Agorà su Rai3 sul pm antimafia Nino Di Matteo.

E torna sulle dimissioni chieste dal M5S a Sgarbi: “Ma che devo dire a quei poveretti che si sono già dimessi da loro stessi? Non hanno né idee né zucca. Ribadisco: perché dovrei dimettermi?”. “Di Matteo chieda scusa a Fiammetta Borsellino che ha parlato di depistaggio della Procura di Di Matteo- dice – le minacce di Riina non hanno avuto esito”.

E sottolinea: “Non adoro Di Matteo e lo critico con le stesse parole di Fiammetta Borsellino”. E ancora su chi chiede le sue dimissioni, come M5S e Pd: “Ma non ci penso proprio”. Alla domanda se non farà nessuna marcia indietro dice: “Ma niente affatto! Anzi, marcia avanti”.

 

 

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