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Personal trainer si improvvisa dietologo: condannato

Confermata la condanna per esercizio abusivo della professione per due gestori di palestre pugliesi che prescrivevano ai propri utenti programmi alimentari (Cass. Pen. 20281/2017).

La vicenda ha avuto origine da un controllo eseguito dalla Guardia di Finanza, presso le palestre gestite dagli imputati. All’interno delle strutture erano state rinvenute numerose schede di alimentazione personalizzata redatte per i frequentatori dei centri. Ciò dava origine alla contestazione in quanto nessuno dei titolari delle strutture risultava essere in possesso del titolo abilitativo di medico dietista o biologo, ritenuto necessario per tale tipo di prestazioni.

La decisione della Cassazione

I Giudici della Suprema Corte evidenziano come “l’individuazione dei bisogni alimentari dell’uomo attraverso schemi fissati per il singolo con rigide previsioni e prescrizioni, se non è esclusiva del medico biologo, può competere in via concorrente ad altre categorie professionali per le quali è comunque prescritta l’acquisizione di una specifica abilitazione, quali medici, farmacisti, dietisti, fatte salve le competenze stabilite nelle normative di settore, ma mai, proprio per le ricadute in termini di salute pubblica che tali prescrizioni assumono, essere esercitate da persone che siano prive di competenza in tema sanitario, quali gli odierni ricorrenti.”

Il messaggio dei giudici di legittimità è dunque  chiaro: attenzione a improvvisarsi dietologi!

Ai sensi dell’art. 348 cod. pen., infatti, chi abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, rischia la reclusione fino a sei mesi o la multa da centotre euro a cinquecentosedici euro.

Insomma, mai fidarsi di chi si offre per prescrivere diete o piani alimentari. Bellezza e salute devono andare sempre di pari passo. Occorre, dunque, rivolgersi sempre a professionisti competenti in materia.

Domenica Maria Formica

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