Shopping Cart

Quando si configura il delitto di furto al supermercato?

 

Furto al supermercato, il caso

La vicenda risolta dal Tribunale di Udine (Sezione 2, n. 485/2017), concerne il caso di un soggetto condannato ai sensi dell’art. 624 c.p. aggravato dall’art.625, commi 2 e 7 poiché, al fine di procurarsi ingiusto profitto, s’impossessava, danneggiandone la confezione, di due paia di scarpe disposte per la vendita all’interno di un supermercato.

Gli addetti alla sicurezza riuscivano a bloccarlo all’uscita del negozio, impedendogli in tal modo di fuggire portando con sè la refurtiva.

Occorre evidenziare che si sono perfezionate due condotte delittuose, giacchè il momento consumativo del furto è costituito dalla sottrazione della cosa, anche se per un breve tempo e nello stesso luogo in cui è stata sottratta, sotto il dominio esclusivo dell’agente.

Perchè si configuri il delitto, sono irrilevanti sia la circostanza che la res furtiva resti nella sfera di vigilanza dell’offeso, con la possibilità di un suo pronto recupero,  sia il criterio temporale relativo alla durata del possesso in capo al responsabile, sia le modalità di custodia e trasporto della refurtiva.

La rimozione dei sigilli posti a protezione delle calzature configura l’aggravante della violenza sulle cose.

Indossare subito le scarpe configura invece l’aggravante del mezzo fraudolento: è da considerarsi infatti espressione di una condotta mossa da insidiosità, astuzia, scaltrezza, e dunque idonea a sorprendere la volontà del detentore e a vanificare le misure che questi ha apprestato a tutela dei beni di cui ha la disponibilità.

L’assenza di una vigilanza continuativa sui beni sottratti giustifica, infine, l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede.

“Costituisce furto consumato e non tentato sottrarre merci dai banchi di esposizione di un grande magazzino ove si pratichi il self service evitando il pagamento alla cassa” (cfr. Cass. 2005).

Il momento consumativo del reato si ravvisa nell’atto di apprensione della merce che si realizza quando l’agente abbia superato la barriera delle casse senza aver pagato il prezzo ma anche prima, allorchè i beni siano nascosti, così da predisporre le condizioni per oltrepassare le casse senza pagare; salvo che l’avente diritto o una persona dallo stesso incaricata abbia sorvegliato tutte le fasi dell’azione criminosa e sia in grado di potere arrestare il soggetto in qualsiasi momento, configurandosi in tal modo solo il tentativo.

L’imputato pertanto va dichiarato colpevole e i reati vanno unificati sotto il vincolo della continuazione.

Teresa Cosentino

Ultimi articoli

I LICENZIAMENTI COLLETTIVI NEL DIALOGO DELLE ALTE CORTI
I LICENZIAMENTI COLLETTIVI NEL DIALOGO DELLE ALTE CORTI
IL SALARIO MINIMO GARANTITO: TRA SPERANZE, UTOPIE E REALTÀ
AI Act. Rischi e prospettive sui diritti fondamentali.

Formazione Professionale per Avvocati
P.Iva: 07003550824

Privacy Policy | Cookie Policy

Partner