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Sky pirata: rischio carcere

Brutte notizie per i tanti furbetti che, utilizzando sistemi elettronici abusivi ed illegali, guardano i programmi di Sky senza pagarne l’abbonamento, utilizzando sim card pirata o comunque non ufficiali.

E’ stata adesso pubblicata  la sentenza della Corte di Cassazione n. 46443 del 10 ottobre 2017 con cui è stata affermata la responsabilità penale degli autori di tali condotte illecite.

La vicenda ha coinvolto un uomo siciliano che, in violazione dell’art.171-octies della Legge 633 del 1941, aveva installato un apparecchio volto a rendere visibili i canali televisivi Sky Italia in assenza della relativa smart card ufficiale.

Quattro mesi di reclusione e 2 mila euro di multa era stata la condanna inflitta dalla Corte d’Appello di Palermo contro cui l’imputato aveva proposto ricorso per Cassazione: ricorso dichiarato inammissibile con condanna ad ulteriori 2000 euro di multa in favore della Cassa delle Ammende oltre spese processuali: una pena esemplare che ha reso per il cittadino siciliano estremamente costosa la visione dei canali Sky.

A conferma della pronuncia di merito, la Suprema Corte ha ritenuto correttamente inquadrata la condotta illecita nella norma di cui all’art. 171-octies L. 633/1941 che sanzionerebbe, secondo i giudici, ogni forma di “decodificazione ad uso privato di programmi televisivi ad accesso condizionato e protetto, eludendo le misure tecnologiche destinate ad impedirne l’accesso da parte dell’emittente, senza che assumano rilievo le concrete modalità con cui l’elusione venga attuata”.

In ogni caso in cui sia ravvisabile una finalità fraudolenta nel mancato pagamento del canone applicato agli utenti per l’accesso ai suddetti programmi al fine di visionare i stessi canali Sky (e di altre emittenti a pagamento) in maniera irregolare, a prescindere dalla concrete modalità con cui venga realizzata l’elusione fraudolenta, la condotta sarà dunque penalmente rilevante, con il rischio a condanne detentive.

Martina Scarabotta

 

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