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Dieta tra i buoni propositi del 2017. A chi rivolgersi?

Dieta è solo un lungo elenco di cibi da evitare o cucinare?

I buoni propositi dell’inizio dell’anno spesso sono legati alla salute, alla dieta e di conseguenza a una corretta alimentazione. Quante volte si sente dire che “dopo l’Epifania inizia un periodo nel quale bisogna mangiare in modo sano”?

dieta-nutrizionista

Una buona abitudine che certamente va incentivata ma a chi bisogna rivolgersi per ricevere un adeguato programma nutrizionale? Sul web e sulle riviste si possono trovare infinite possibilità tra le quali scegliere. I professionisti del settore alimentare e di tutto l’indotto ad esso correlato, però, concordano su un principio basilare. Bisogna trovare la dieta bilanciata e personalizzata alle esigenze dell’individuo e non sceglierne una soltanto perché consigliata da un amico.

 

Dieta a zona, dieta per celiaci, dieta proteica. Infinite possibilità tra le quali scegliere ma a chi bisogna affidarsi?

Dieta 2017. La Cassazione mette in allerta i salutisti

Medici, biologi, nutrizionisti, farmacisti, tecnologi alimentari e naturopati. Sono tutti professionisti che con una laurea o un diploma di specializzazione hanno seguito corsi dedicati all’alimentazione. Ma queste figure sono tutte automaticamente “esperte” e autorizzate a prescrivere una dieta dimagrante?

Secondo il parere della Cassazione, indicato nella  sentenza n. 17378 del 2015, tale diritto non spetta a tutti. Prima di prescrivere una qualsiasi indicazione di regime alimentare serve una regolare autorizzazione all’esercizio della professione. Il Consiglio Superiore della sanità, infatti, prevede che tale attività sia riservata solo al medico chirurgo nutrizionista o al biologo.

Da considerare inclusi in questa previsione non soltanto la prescrizione del regime ma anche tutti i processi ad essa correlati. Da evitare, secondo il parere dei giudici, <<la connessa precedente anamnesi e successivo controllo e misurazione dei risultati>>.

Rispetto della professione: una battaglia condotta dall’ordine dei biologi

La sentenza della Corte di Cassazione legittima una battaglia che da anni è stata combattuta dall’ordine nazionale dei biologi. La decisione rovescia quella  precedentemente pronunciata dal Tribunale di Roma. I giudici, in quella situazione, avevano indicato come titolari di questo diritto soltanto i medici chirurghi specializzati in alimentazione. Il rispetto della professionalità, però, non è soltanto una “causa” sposata per poter arricchire le tasche dei biologi. Si tratta, prima di tutto, di garantire l’individuo. Le conseguenze di un’azione illecita, per un professionista non abilitato, pertanto, sono molto gravi. Esse, infatti, sfociano in ambito penale. Una dieta equilibrata va studiata e può essere applicata a soggetti sani e soggetti malati. Tutto ciò, però, avendo un’adeguata consapevolezza:

  • delle proprietà nutritive dei cibi;
  • delle possibili interazioni di determinate proteine, vitamine ed elementi con il corpo umano;
  • degli alimenti capaci di colmare determinate carenze o evitare eccessi.

A questo va aggiunto un “plus valore”: la capacità empatica di poter trovare un regime alimentare che rientri nei gusti del proprio paziente. Il rischio di non affidarsi a un esperto del settore ruota attorno a quest’ultimo aspetto. Chi non è abilitato alla professione potrebbe pianificare una dieta quasi esclusivamente orientata al sapore. Gli effetti sul corpo, però, sono prioritari a tutto il resto. Avere un paziente che chiede una dieta vegana o vegetariana, ad esempio, prevede una grande responsabilità. Far assumere una bilanciata quantità di sostanze nutritive senza assumere prodotti animali o loro derivati.

Dieta e diritto alla salute

Tutti sappiamo che bisogna scartare un dieta fai da te ma questo non basta per potersi definire un “nutrizionista”. Sapere quali cibi inserire nel regime alimentare e quali, invece, scartare o limitare nelle quantità non è sempre facile. Dieta per diabetici o per chi ha un livello elevato di colesterolo, dieta in gravidanza o in menopausa, dieta oncologica.  Elaborare una dieta equilibrata vuol dire prendere in considerazione tutti i parametri vitali dell’individuo.

L’illecita attività di nutrizionista è lesiva, prima di tutto, della salute dell’individuo. Non si tratta soltanto di un’attività illegale o esercizio abusivo condotto senza averne l’autorizzazione. Ciò che ha reso ancora più grave l’intera vicenda è quella di aver messo a rischio le persone. <<La Repubblica tutela la come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività>>.  Un diritto garantito nella costituzione con l’articolo 32 e che va sempre tutelato.

Marcella Sardo

 

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