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L’impegno italiano per la sicurezza marittima comune: l’esercitazione interforze internazionale “Mare Aperto”

Cari lettori, come molti di voi sanno il sistema della difesa italiana opera attraverso le Forze Armate che sono suddivise in: Aeronautica, Esercito, Marina e Carabinieri. Esse spesso cooperano tra di loro attraverso attività interforze che possono coinvolgere solo alcune o tutte le parti delle Forze Armate. Come nel caso dell’esercitazione “Mare Aperto”, che rappresenta la continuità dell’impegno del governo italiano nel mantenimento della sicurezza marittima dell’Italia ma anche di tutto il continente europeo e dell’aera euro-atlantica, con al centro il Mar Mediterraneo. Ciò avviene attraverso l’addestramento di donne e uomini che dall’8 maggio sono, e lo saranno per dieci giorni, a bordo di equipaggi di mare e di volo nel Mediterraneo centrale per mantenere gli elevati standard di interoperabilità ed integrazione delle forze italiane e NATO.

All’esercitazione interforze partecipano la Marina Militare, assetti dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare e anche mezzi provenienti da Canada, Francia, Polonia, Portogallo, Spagna e Turchia come unità navali della NATO e della Forza Marittima Europea.

La lotta antiaerea, antisommergibile ed antinave, il contrasto alle attività illegali sul mare, la gestione di situazioni di crisi in ambienti con presenza di minaccia convenzionale e asimmetrica e la proiezione di una forza anfibia dal mare su terra, sono le attività principali previste dall’addestramento.

In un contesto geopolitico in continuo cambiamento che vede il Mar Mediterraneo come snodo geografico di centrale importanza strategica, la “Mare Aperto” rappresenta un’ulteriore occasione di crescita e miglioramento del sistema di difesa italiano in cooperazione con gli altri  Stati europei e della NATO. Mai come oggi, infatti, la cooperazione di tutte le Forze Armate italiane e internazionali costituisce una necessità che richiede la messa in comune, non solo delle risorse e dei mezzi,  ma anche delle skill e delle eccellenze di ognuno dei Paesi coinvolti nell’area mediterranea.

Tonino Moscatt

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