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L’intelligence italiana, una delle eccellenze del nostro Paese

Mai come oggi, le sfide alle quali siamo sottoposti pongono la necessità di dotarsi di un sistema di difesa e di sicurezza che renda al massimo delle sue capacità in ciascuno dei propri settori. In particolare, sfide come il terrorismo, richiedono che tutti i segmenti deputati alla protezione del nostro Paese operino in modo ottimale e qui l’importanza di dotarsi di eccellenze nel campo – appunto – della difesa e della sicurezza, come lo è la nostra intelligence. Nonostante essa non sia di diretta competenza del Ministero della Difesa, bensì della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il suo lavoro incrocia inevitabilmente quello dello nostre Forze Armate che difendono ogni giorno il nostro Paese.

Spesso infatti, trattando soprattutto di sicurezza cibernetica abbiamo interpellato in Commissione Difesa esperti e responsabili dell’intelligence, come il Prefetto Pansa che ancora una volta torno a nominare. Lo scorso 22 giugno, egli ha infatti parlato di intelligence italiana in occasione del Convegno “Med2035 – La trasformazione degli scenari geopolitici” organizzato in collaborazione con il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) della Presidenza del Consiglio di cui Pansa è il direttore.

Il servizio di intelligence italiano è intelligencemolto efficiente e ne possiamo andare fieri poiché è uno strumento indispensabile della lotta al terrorismo e alla criminalità. Tuttavia le sfide odierne alla sicurezza impongono una reazione sempre più pronta, utilizzando strategie in continuo mutamento, che non vadano di pari passo con le minacce ma che agiscano in anticipo rispetto ad esse. Tra poco l’intelligence italiana festeggerà i 10 anni dalla sua riforma con legge 124 dell’agosto 2007. Tale provvedimento ha sicuramente contribuito a rendere il sistema di intelligence italiano più avanzato, responsabile e dinamico, sempre al passo con i cambiamenti imposti da una scena internazionale in continua trasformazione. Ciò è anche testimoniato, dagli attacchi terroristici sventati sul nostro territorio, ma anche dall’ineccepibile svolgimento di importanti eventi internazionali come il G7 a Taormina.

L’Italia può quindi vantare un modello di risposta eccellente nei confronti di minacce ibride o asimmetriche, come anche sottolineato dall’ultima Relazione al Parlamento sulla politica dell’informazione per la sicurezza. L’expertise della nostra intelligence, è infatti frutto dell’esperienza maturata durante le attività antiterroristiche dei cosiddetti ‘anni di piombo’ , e della lotta alle mafie, tutti fenomeni che hanno reso le istituzioni italiane tra le prime a livello internazionale, per quanto riguarda soprattutto la preparazione, la prontezza e la prevenzione delle nuove minacce.

Tonino Moscatt

masterlex@quidifesa.it

[foto: il velino]

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